mercoledì 9 gennaio 2013



Tra la gente della fiera vi è un uso enfatico del proprio corpo al punto da trascendere la normalità.Cerretani,questuanti,mendicanti esasperano le proprie miserie,malattie e malformazioni per suscitare la pietà.C'è chi invece come gli acrobati, i funamboli o i ballerini della corda,i contorsionisti e i fachiri mira a far nascere negli spettatori un senso di stupore e meraviglia.Essi tendono al superamento dei limiti fisici a cui è sottoposto ogni giorno il nostro corpo.C'è chi si piega come un serpente,chi danza e vola sopra la corda tesa o molle grazia e agilità come se si trovasse per terra, chi ingoia spade e si impianta spilli con semplicità, chi solleva pesi enormi senza sforzo.In tutti vi è l'esibizione pura dell'anormalità.Come il dio Proteo che poteva cambiare sembianza a seconda delle circostanze,gli artisti della piazza sembrano diventare gli animali più diversi,al tempo stesso uccelli,serpenti,scimmie.
Albano Trevisan



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